Agricoltura Italiana " le sfide"

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L’agricoltura italiana affronta numerosi problemi strutturali e contingenti, che negli ultimi anni si sono acuiti per effetto di crisi economiche, cambiamenti climatici e dinamiche globali. Ecco un quadro sintetico e aggiornato delle principali criticità:

 1. Cambiamenti climatici

  • Eventi estremi (siccità, alluvioni, gelate tardive) sempre più frequenti.
  • Desertificazione in alcune aree del Sud e aumento della salinità dei suoli.
  • Difficoltà nella programmazione delle colture e nella gestione delle risorse idriche.
  • Danni economici diretti (perdite di raccolti) e indiretti (aumento dei costi assicurativi e di irrigazione).

2. Redditività bassa e costi elevati

  • Molte aziende agricole faticano a coprire i costi di produzione.
  • Prezzi agricoli poco remunerativi, spesso compressi dalla filiera distributiva e dalla concorrenza internazionale.
  • Aumento dei costi energetici, fertilizzanti, fitofarmaci e carburanti.
  • Dipendenza dall’importazione di mangimi e concimi.

3. Invecchiamento e carenza di ricambio generazionale

  • Età media degli agricoltori italiani: oltre 57 anni.
  • Difficoltà nell’accesso alla terra, al credito e alla formazione per i giovani.
  • Anche se esistono incentivi, le aziende giovanili rappresentano ancora una minoranza.

4. Frammentazione e piccola dimensione aziendale

  • Molte aziende sono piccole o microimprese (meno di 5 ettari), con difficoltà a investire in innovazione o competitività.
  • Frammentazione della proprietà e gestione familiare rallentano l’ammodernamento.
  • Scarso potere contrattuale nei confronti della grande distribuzione.

5. Burocrazia e lentezza istituzionale

  • Ritardi nei pagamenti dei contributi PAC (Politica Agricola Comune).
  • Iter complessi per accesso a bandi, fondi europei e autorizzazioni.
  • Sovrapposizione tra competenze statali, regionali e locali.

6. Crisi di settore e concorrenza estera

  • Calo del consumo interno di alcuni prodotti (latte, carne, olio).
  • Concorrenza sleale da Paesi con standard produttivi più bassi.
  • Difficoltà legate all’etichettatura e alla trasparenza sull’origine dei prodotti.

7. Lavoro agricolo e sfruttamento

  • Fenomeni di caporalato ancora presenti in diverse zone (soprattutto Sud).
  • Carenza di manodopera stagionale, specie dopo la pandemia.
  • Scarsa attrattività del lavoro agricolo per i giovani italiani.

8. Accesso al mercato e filiere lunghe

  • Difficoltà ad accedere direttamente ai mercati con il giusto margine.
  • Filiera lunga = margini maggiori per la GDO (grande distribuzione organizzata), meno per i produttori.

Poca digitalizzazione nelle vendite (e-commerce ancora limitato nel comparto agroalimentare primario).

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Associazione Agricoltori Italiani

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